1973 - Intervento

 

DIRETTIVO DI SEZIONE: BILANCIO FESTA DE L'UNITA'

Diamo un giudizio positivo, fortemente positivo. Consideriamo la festa de l'Unità l'iniziativa politica, culturale, popolare più importante svolta nel 1973 dalla nostra sezione, con la collaborazione, non facile, non completa, della sezione Vescovio, con il contributo di altre sezioni ed in particolare della Morannino.

Buona la partecipazione, specie al comizio e allo spettacolo "ora e sempre Resistenza". Presenza di molti cittadini del quartiere, di giovani e di ragazze.

Buona la mobilitazione tra partito e Fgci: arriviamo ad usufruire del contributo di oltre 70 compagni e compagne.

Il discorso, proposto attraverso le mostre, non era il frutto dell'elaborazione di pochi compagni, ma collegiale. Non solo: abbiamo fatto il punto su una serie di questioni su cui la sezione aveva per mesi lavorato (verde, antifascismo, scuola, carovita, ecc.) e riproposto la continuità di iniziative per migliorare le condizioni sociali, economiche, di libertà, per determinare uno sbocco politico.

E' importante aver diffuso 2000 pezzi di propaganda durante la festa e 6000 in preparazione, aver venduto gadget, giornali e pubblicazioni. E' importante aver reclutato 6 giovani alla Fgci e 4 compagni al partito, come pure aver raccolto una quantità notevole di oggetti ed offerte nei negozi.

L'insieme di queste cose, di questi risultati, anche se finanziariamente (escluso la pubblicità) restiamo leggermente in passivo dimostrano la validità della festa de l'Unità in un quartiere di ceto medio e confermano che è un ceto medio popolare e quindi che riescono anche feste con carattere popolare.

Alcuni aspetti critici: 1) gli spettacoli, escluso "ora e sempre Resistenza" non erano all'altezza, anzi politicamente non giusti. Ciò, tra l'altro, mette in luce la povertà di una "cultura alternativa" e della necessità di un nostro impegno, anche razionale; 2) il non aver affidato, in forma autonoma alla Fgci, uno stand e di fatto l'aver scoraggiato una loro specifica iniziativa nella festa. La Fgci pensa ad una iniziativa autonoma in autunno a piazza s. Emerenziana; 3) il non aver curato l'attività e le iniziative per i bambini, con gli spettacoli, come la mostra del disegno. Anche la pesca li escludeva dato il tipo di premio.

Forti di questa esperienza, facendo tesoro della mobilitazione creata, dobbiamo vedere come diamo vita ad iniziative politiche, di fronte alla crisi politica che attraversa il Paese.

La situazione politica è estremamente grave:

  • inflazione galoppante e pauroso aumento del costo della vita

  • minaccia di recessione economica e di un ulteriore aumento della disoccupazione

  • rigurgito fascista, continuazione di una trama eversiva che minaccia le istituzioni.

  • Nasce, da questa realtà, l'esigenza di un nuovo governo che inverta la tendenza negativa che ha camminato con il centro/destra

  • non ci possiamo accontentare della caduta del centro/destra. E' questo un risultato notevole. Oggi però occorre una svolta

  • non possiamo essere paghi delle riflessioni, anche critiche, fatte nella DC e della sua disponibilità a tornare a centro/sinistra

 

Noi vogliamo un governo solido, autorevole, che dia fiducia nelle istituzioni. Un governo antifascista, chiuso rigorosamente a destra, che prenda misure immediate pere combattere il carovita, che avvii iniziative precise per la pace in Europa e nel Mediterraneo.

Dobbiamo però valutare il rapporto che intendiamo sia affermato ad esempio tra il blocco dell'inflazione (le misure prese sono insufficienti e franeranno presto se non ci saranno provvedimenti di riforma) e misure per l'aumento delle pensioni ed i redditi più bassi, tra blocco dell'inflazione e ripresa produttiva con investimenti massicci ad esempio al Sud e nel settore dell'edilizia popolare.

Lo stesso rigurgito fascista non sarà stroncato se non si realizzeranno alcune riforme come quelle della Rai/Tv e della scuola, se non si daranno e non riconosceremo poteri reali alle Regioni e agli Enti Locali.

Occorre poi stabilire un rapporto diverso tra governo e organizzazioni politiche, sindacali e professionali.

Ciò affermato e sottolineato, il PCI non propone una soluzione preordinata. Cioè non si tratta di scegliere una o l'altra forma di governo. Non dimentichiamo gli errori del centro/sinistra. Fallì perché non ebbe la forza e la volontà di realizzare le riforme, perché il PSI subì il ricatto a lungo della chiusura verso il PCI, perché non si reagì chiamando i lavoratori alla lotta, all'attacco della destra (politica ed economica). Come pure "rottura a destra" non significa "centralità" (Andreotti insegna). Certamente, data la nuova collocazione del PSI, valuteremo anche ciò che significa il ritorno di questo partito al governo.

Decisivi sono i programmi, la loro realizzazione, il sostegno delle masse. Si tratta quindi non di formule ma di scegliere un modo nuovo di governare. A quanto pare ci si avvia ad un nuovo centro/sinistra: DC e PSI hanno deciso di avviare i contatti per il ritorno al quadripartito. Abbiamo detto: opposizione diversa rispetto a quella condotta contro il centro/destra.

Opposizione diversa: disponibilità a dare un contributo positivo sui singoli provvedimenti. Fase nuova: il centro/destra è stato sconfitto anche se rimane una crisi grave, sociale, economica e morale.

Rimane la questione comunista: senza di noi non ci sono problemi nazionali risolvibili (difesa delle istituzioni repubblicane, mezzogiorno, pace).

Come agiamo nel nostro quartiere? Cosa facciamo come sezione? Oggi è possibile sviluppare molte iniziative. I risultati delle lezioni indicano uno spostamento a sinistra. Anche la Cisl propone linee di sviluppo alternativo e accetta la ripresa delle lotte per le riforme e riprende il percorso verso l'unità (sciopero generale degli insegnanti). Si sviluppano forme di unità, specie antifascista, sempre più estese. C'è la disponibilità della classe operaia e ceti medi a lottare.

I campi delle iniziative sono tre:

  1. crisi di governo, iniziative di presenza (comizi, giornali parlati). Dobbiamo dire cosa vuole il PCI dal nuovo governo, partendo dai bisogni

  2. quartiere, crisi della circoscrizione

  3. partito, puntare slla sottoscrizione, al tesseramento, alla diffusione

 

Data documento: 
Giovedì, 12 Luglio 1973
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