2007 - Intervento

 

Carrara 30 marzo 2007

 

Confronto governo e parti sociali

E’ iniziato il confronto tra il governo e le parti sociali. E’ un confronto complesso che non si limita alla pensione, ma attiene agli ammortizzatori sociali, alle politiche di sviluppo, alla pubblica amministrazione. Positivo è un primo accordo. Sul confronto pesa, ed in particolare sulle pensioni, la posizione del ministro del tesoro che vorrebbe destinare le risorse allo “sviluppo”, cioè alle imprese, anche se Prodi si è espresso affinchè due terzi abbiano natura sociale.

Prodi insiste sull’aumento dell’età per il diritto alla pensione e per abbassare i coefficienti di rendimento, cioè l’importo delle future pensioni.

Cgil, Cisl e Uil hanno iniziato il confronto col governo sulla base di una nota della segreteria, senza una precisa piattaforma, senza consultare i lavoratori: ed è questo un dato negativo. Questa scelta nasconde forse la volontà delle confederazioni di non sottoporre a referendum l’accordo: e questo sarebbe un vulnus alla democrazia. Dobbiamo insistere perché l’accordo venga sottoposto al voto.

L’impegno dei sindacati invece è massiccio per convincere lavoratori e lavoratrici ad aderire ai fondi: è questo l’unico tema delle assemblee nei luoghi di lavoro. Le TV sono piene di spot della presidenza del consiglio, del ministro del lavoro, dei numeri verdi e di operatori finanziari per convincere l’adesione ai fondi pensione.

Noi riteniamo che si debba partire dall’eliminazione dell’inaccettabile gradino e la riduzione del numero delle finestre”, dall’aumento dei minimi di pensione, dal recupero del potere d’acquisto delle pensioni medio basse logorate del 25/30%, nel decennio, dal costo della vita.

La reazione al tira e molla sullo scalone o scalino sta crescendo. E’ molto forte come testimoniano le lettere, le telefonate

Aumento dei minimi e la rivalutazione delle pensioni si salda con l’urgenza di consistenti aumenti salariali e degli stipendi: è un elemento forte di unità: piattaforma dei metalmeccanici è la conseguenza.

Gli orientamenti che sembrano maturare sono invece la gradualità nell’aumento dell’età per la pensione di anzianità e forme di integrazioni assistenziali legate all’età e al reddito: sono ipotesi non solo riduttive ma pericolose che vanno contrastate: alla previdenza si sostituisce l’assistenza e la pensione privata. La nostra iniziativa vuole far vivere tra i lavoratori e le lavoratrici e far entrare nelle trattative tra le parti sociali la nostra proposta sulle pensioni.

Noi puntiamo al rilancio di un sistema pubblico solidale e universale.

Noi operiamo affinchè le pensioni siano elemento forte di unità della classe e contribuiscano a ridare centralità al lavoro.

Noi vogliamo superare la “rottura generazionale” sancita nel 1995 dall’introduzione del “sistema retributivo” per calcolare gli importi delle pensioni.

Il nostro obiettivo è una redistribuzione di risorse alle pensioni ed ai salari.

 

Data documento: 
Venerdì, 30 Marzo 2007