1973 Intervento

Congresso Camera del Lavoro a Lecce (appunti)

Gli interventi spesso erano sviluppati dagli appunti. Questi appunti sono stati trascritti nel retro delle fotocopie dei giornali dell'epoca (maggio 1973)


L'appello delle Confederazioni alla mobilitazione e alla vigilanza significa l'esigenza di un'iniziativa più continua, più unitaria, più pressante per spezzare la spirale della violenza e la trama eversiva.

Il Movimento sindacale unito si erge a baluardo per la difesa e lo sviluppo della democrazia. Nell'attuale situazione:

  • rigurgito fascista che ricorre alle stragi per creare confusione e paura

  • rigurgito fascista legato ad ambienti internazionali

  • un rigurgito, di fatto, protetto e tollerato dal governo Andreotti che ormai utilizza, per vivere, i veti missini.

Andreotti non è solo il governo che tollera ed avvalla la trama eversiva:

  • attacca le riforme

  • procura carovita e inflazione

  • ruba i soldi degli assegni familiari

  • costringe allo sciopero categorie importanti di lavoratori (metalmeccanici).

E' un governo che può essere battuto spesso in Parlamento, è isolato, inidoneo per i sindacati. E' urgente cacciare Andreotti in quanto i guasti non toccano solo il presente, ma creano preoccupazione per il nostro Paese, il suo futuro. (Dibattito alla Camera)

Il Movimento operaio: 25 aprile – I maggio – scioperi generali.

Novità dello sciopero generale della scuola.

Contratti sociali: lotte con molti alleati, si sconfigge il corporativismo.

Qualcuno parla di ripresa economica: carovita, svalutazione sono il surrogato che crea qualche sintomo di precaria ripresa.

Rimangono i problemi di fondo, il meccanismo di sviluppo è lo stesso, rendite e parassitismi si moltiplicano.

Si andrà ad altri disastri – non farsi ingannare

Proposta della Cgil.

  • Senza contrapporre i salari/contratti alle riforme, noi oggi poniamo l'accento sui temi dello sviluppo

  • altre risorse – finalità sociali – mezzi – agricoltura

  • Lo scontro contrattuale si colloca in questo quadro.

  • La Puglia deve giocare un ruolo nazionale, nel senso di realizzare una lotta che unisca l'aumento dei salari al potere reale dei lavoratori, specie per i problemi dell'occupazione. Unisca l'azione contrattuale ad una battaglia per lo sviluppo verso la controparte per avviare un processo di trasformazione profonda dell'agricoltura e delle strutture civili.

Intelligenza, convinzione, decisione, unità. Lo scontro contrattuale è un momento di un disegno che vuole stabilità, salari di dignità, oltre alle 151 giornate.

Abbiamo alle spalle luci ed ombre, In questi anni siamo cresciuti come sindacato, siamo più credibili. Abbiamo cercato di combattere anche quando i contratti erano chiusi sui temi dello sviluppo. Si sono indeboliti il collocamento e l'iniziativa verso i coloni.

A Lecce ci sono due questioni da prendere di petto: l'una devono riprendere a funzionare le commissioni, l'altra agendo nelle aziende e chiudendo l'accordo del '71.

Un grande scontro: lo scontro non è grande, cioè incisivo, soltanto se è lungo. Puntiamo alle aziende (poche e molte), puntiamo sulla manodopera che emigra, puntiamo su un'ampia propaganda ed informazione.

Denuncia degli assegni familiari (produzione, contributi non pagati, redditi bracciantili e colonici, costo vita, inflazione, la morte civile dei centri agricoli) mettendo in luce che noi siamo i portatori dello sviluppo.

Lotta: chiusura verso i ppcd (non si sciopera da loro, non devono scioperare). Lo sciopero deve colpire gli agrari non creare disagio ai cittadini e alle popolazioni (meglio occupare le aziende, che bloccare le strade)

Fronte: lotta di popolo (contadini, specie coloni, delle popolazioni povere, delle industrie e delle città)

Molta cura al raccordo con le fabbriche, con le organizzazioni dei contadini, con i partiti, con le amministrazioni locali (es. Calabria).

Fronte sociale ampio: problema dell'unità con Fisba e Uisba (difficoltà a presentare una piattaforma, partecipazione al loro congresso). Invece di inacidirci in una polemica (anche sacrosanta) o impuntarci su una formulazione dobbiamo operare per far crescere dal basso, subito, il Movimento. Decisivo per il recupero dell'unità. I nemici sono gli agrari, non Cisl e Uil che dobbiamo assolutamente portare con noi.

In questa battaglia dobbiamo buttare, con forza, il problema della previdenza e degli E.A. Manovra concentrata tra ….....(ministro del lavoro), qualche dirigente della Fisba, i burocrati dell'Inps, per dare un colpo alla parità, alle nuove conquiste, al collocamento, ecc.

Risposta: a) oltre la parità (indennità, A.F., salari, pagamento)

b) L.E.A. Lo toccano solo le commissioni di collocamento: esce chi ha vantaggio.

Siamo l'unica grande forza nel leccese (di classe):

  • responsabilità (braccianti) verso il nuovo operaio

  • questi sono giorni decisivi (piano, idee, mobilitazione, mezzi)

  • più iscritti (tirare i remi in barca).

Data documento: 
Martedì, 1 Maggio 1973
Categoria: