1974 - Comizio

Comizio Longobucco Calabria - Fedebraccianti

Appunti

Il 27 ci sarà un altro sciopero nazionale dei braccianti. Vogliamo il rinnovo del contratto di lavoro, completare la parità previdenziale, affrontare col governo i problemi dell'agricoltura e del suo sviluppo.

Il 27 scenderanno, con noi, in sciopero gli operai di molti settori perhè bisogna imporre al governo una diversa politica, bisogna battere gli agrari.

Nessuno nega che esiste una crisi in Italia: ci sono due linee che si scontrano. Il governo che deve trovare i soldi e quindi aumento delle tasse, disoccupazione, salari bassi; il sindacato che vuole liquidare gli sprechi, produrre di più, mobiliare le risorse, colpire i redditi alti, fare le riforme, difendere i diritti (divorzio). Non devono sempre pagare i lavoratori...

Seguono alcuni dati delle regioni sull'agricoltura e sulle speculazioni degli agrari.

Appello allo sciopero.

Con chi l'agricoltura del domani? Con i pensionati? Con le donne? E i giovani?

Il governo ha creato inflazione, disoccupazione, aumento delle tasse, crisi economica, crisi delle istituzioni, trama fascista...

Il Paese chiede svolte profonde. L'Italia è cambiata, si è industrializzata, l'istruzione è cresciuta, gli operai vogliono contare. Il sindacato offre alternative: un diverso modello di sviluppo (respinto nelle prime fasi del confronto col governo)... I braccianti faranno il loro dovere e ciò significa sconfiggere la confagricoltura, ottenere parità previdenziale, mutamenti in agricoltura, sia nelle piane come in montana (protagonisti).

I braccianti, assieme a tutti i lavoratori, nella difesa delle istituzioni, contro il fascismo, per l'unità sindacale.

In Italia, in Calabria, a Longobucco, come sempre i lavoratori sono pronti, sono decisi alla lotta, lo sappiano i padroni, lo sappia il governo. Indietro non si torna!

 

Data documento: 
Venerdì, 21 Giugno 1974
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