1982 - Lettera di smentita

 

ALL'ARTICOLO DI UN GIORNALISTA CHE LO AVEVA INTERVISTATO

Ho preso visione dell'articolo "C'è protettore e protettore" apparso sulla vostra rivista n. 869, in cui l'autore Giuseppe Cosentino inserisce alcune dichiarazioni a me attribuite, nel quadro di una trattazione sommaria e di tipo scandalistico dell'attività dei patronati.

Nel mio incontro, con il suddetto giornalista, avevo ricevuto l'impressione che il suo servizio fosse inteso ad un'analisi obiettiva della situazione. Con tale spirito ho cercato di illustrare gli sforzi che da molte parti si vanno compiendo, non solo per migliorare l'assistenza in favore dei lavoratori per i loro diritti previdenziali e assistenziali, qualificandone in tutte le sedi la tutela, ma anche per addivenire ad una normalizzazione dell'attività degli istituti di patronato.

Probabilmente il giornalista ha confuso affermazioni di altre persone con le mie dichiarazioni che qui di seguito riconfermo e puntualizzo. In particolare, nel corso del colloquio, ho fatto presente:

  1. che gli istituti di patronato, in particolare quelli sindacali e tra essi l'Inca, sono non solo estranei alle pratiche dei cosiddetti faccendieri, ma al contrario trovano la loro ragione d'essere proprio nei fini istituzionali ad essi attribuiti dalla legge nell'intento di sottrarre la delicata e spesso complessa trattazione delle pratiche previdenziali ad interessate e non qualificate iniziative private

  2. smentisco altresì le frasi attribuitemi circa il rapporto tra l'associazione promotrice e l'istituto di patronato, dal giornalista definito "polmone finanziario" A tale proposito ho precisato e confermo che la Cgil non solo non usufruisce di alcun beneficio finanziario per l'attività dell'Inca, ma anzi contribuisce mediante una rilevante integrazione annuale, che per l'anno 1981 è ammontata a 5 miliardi di lire, oltre alla messa a disposizione di sedi e servizi

  3. la legge n. 112/1980 ha avuto lo scopo di razionalizzare l'attività dei patronati e di consentire una valutazione della stessa rapportata alla qualità delle prestazioni (tant'è che il successivo decreto ministeriale di attuazione del 26.6.1981 ai fini del relativo finanziamento, prevede il riconoscimento delle sole pratiche di esito positivo). Nello stesso quadro sono state emanate specifiche norme onde consentire rigorosi controlli mediante l'esame incrociato dei dati forniti dagli enti gestori delle prestazioni, procedure che si aggiungono alla normale opera di vigilanza degli ispettorati del lavoro, che confidiamo sempre più rigoroso e puntuale in Italia e in particolare all'estero. A tal fine l'Inca offre da tempo la propria collaborazione in sede provinciale e nei confronti del Ministero del Lavoro, nell'ambito del quale il Dr. Dalia, come è noto, è preposto a dirigere il settore. Ed è quanto mi sono limitato a specificare nel colloquio con il giornalista

  4. Ho espresso rammarico per il ritardo, tuttora persistente, nell'emanazione del secondo decreto attuativo della citata legge 112, che avrebbe dovuto, fin dal 1980, definire i requisiti necessari per il riconoscimento degli istituti di patronato ammessi a finanziamento. Ciò nonostante le reiterate richieste in tal senso avanzate dal Centro Unitario dei Patronati Sindacali e dalla Federazione Cgil, Cisl, Uil.

 

Data documento: 
Martedì, 7 Dicembre 1982
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