2003 - Riflessione sull'attività di Articolo 3


 

IL 25 agosto di questa nota è il giorno individuato, ma non certo

Premessa. - La discussione e le indicazioni del Comitato Politico del Prc di fine giugno ci dicono che la scelta di costituire l'Associazione Culturale Articolo 3 ed il Centro dei Diritti è stata giusta. Non solo, è uno stimolo a continuare, con più determinazione, per la strada intrapresa.

Bertinotti, al Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, nelle conclusioni ha detto:

" … mi pare che siamo d'accordo sull'esistenza di un deficit di innovazione, naturalmente si tratta di dare un senso alle parole. E allora domandiamoci perché quelle intuizioni sul rapporto tra partito e società, sulla necessità di fare società non si sono realizzate. La domanda è utile e pertinente, purchè non rappresenti un alibi per rimanere immobili.

Dal mio punto di vista individuo due ragioni politico/culturali. La prima è data dal fatto che nei nostri ragionamenti a Chianciano ha pesato troppo la ragione di innovazione proveniente dal Partito senza cogliere che la autorganizzazione è un bisogno diffuso nella nostra società, perché corrisponde ad un sacrosanto desiderio di protezione. La seconda riguarda il fatto che la scelta di stare nel Movimento si è accompagnata a un rapporto tra Partito e Movimento non abbastanza indirizzato verso la necessità di modificare la capacità di accoglienza da parte del Partito di diverse e diffuse istanze.

Su questi temi la direzione farà una proposta precisa che riguarderà la costruzione di luoghi, di reti, di case del popolo, di pratiche sociali. In un certo senso torniamo così alle origini del Movimento Operaio. Oggi, come allora, non possiamo limitarci alla definizione della linea. Non è mia abitudine fare lodi a militanti ed a circoli, ma so bene che noi dirigenti siamo privilegiati nei loro confronti. Contemporaneamente non possiamo non vedere e non valorizzare altre forme di organizzazione politica e sociale …"

In qualche modo siamo stati degli anticipatori non compresi. Con l'associazione abbiamo tentato di innovare modalità politiche ed organizzative, abbiamo avviato una sperimentazione.

Le motivazioni politiche alla base del progetto che ha portato alla costituzione dell'associazione culturale Articolo 3 ci sembravano valide ed attuali.

In particolare andrebbero confermate le tre direttrici su cui ci siamo mossi in questi mesi:

  1. rivalutare i "diritti" attivando tutti gli strumenti e le iniziative per ampliarli, per rimuovere le cause che li limitano, combatterne le violazioni, operare affinchè siano goduti

  2. offrire un luogo dove star bene insieme, fare politica, cultura, relazione e organizzare lotte

  3. mettere a disposizione uno spazio dove gruppi, comitati, associazioni e singoli possano organizzare incontri, iniziative, attività.

 

L'esperienza di sei mesi di attività. - L'associazione culturale Articolo 3 è stata costituita nel novembre del 2002 e registrata nel dicembre dello stesso anno. Durante i primi due mesi si è provveduto a ristrutturare ed attrezzare i locali della sede di via Dancalia, per renderli funzionali. I locali sono di proprietà della Direzione Nazionale del Prc, ma al loro acquisto ha concorso il Circolo Nomentano vendendo la propria sede di via Tolero e con una sottoscrizione richiesta a comitati, associazioni, partiti, istituzioni e singoli cittadini.

I locali possono ospitare fino a 200 persone, sono dotati di amplificazione, videoproiettore, bar, cucinino, una saletta per le attività formative, una libreria. Vi sono gli uffici dell'associazione e del circolo Nomentano "Marisa Musu".

Il 24 gennaio è stato inaugurato il Centro e fino al 25 luglio è stato aperto tutti i giorni, dalle 16.00 alle 19.30 ed, ovviamente, le sere ed i giorni festivi in occasione di iniziative. Dopo la chiusura estiva, il Centro è stato riaperto il 25 agosto.

Abbiamo accumulato un'esperienza nel campo dei diritti, nell'organizzazione di iniziative culturali e sociali, con soggetti esterni organizzati e non.

Attualmente i soci sono circa 500. Il Circolo Prc (che l'associazione "avrebbe distrutto") ha superato, a fine giugno, gli iscritti del 2002.

Abbiamo incontrato difficoltà (non tutti gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati realizzati o lo sono stati solo in parte), naturalmente l'esperienza di un progetto così ambizioso non è facile da realizzare se non si ha un sostegno pieno e condiviso dal Partito.

 

L'attività svolta dal centro. - Diritti: è stato costituito un collegio legale (20 legali con diverse specializzazioni) con i quali è stata stipulata una precisa convenzione; è operativo l'ufficio fiscale e non per la sola presentazione di denuncie dei redditi; previdenza, assistenza, sanità, sono ancora campi in cui incontriamo difficoltà. Non abbiamo realizzato collegamenti organici (convenzione) con patronati e quindi ci sono difficoltà non solo a dare risposte certe alle istanze dei singoli, ma ad intervenire nei confronti degli Enti erogatori (Inps, Inail, ecc.). Il maggior ritardo lo registriamo nell'organizzazione di una struttura capace di intervenire nei confronti degli Enti locali che sono i titolari di prestazioni sociali, di sostegno e promozione (Campidoglio, Municipi, Provincia, Regione). Non siamo riusciti, partendo dai diritti, ad organizzare azioni collettive conflittuali.

Attività svolte da soggetti esterni: un riuscito spettacolo teatrale; tre feste di compleanno organizzate da soci; riunione del comitato direttivo nazionale del Sulta (Sindacato Unitario Lavoratori Trasporto Aereo).

Le iniziative dell'associazione: presentazione del libro di Maitan; conferenza pensioni; proiezioni di film e documentari; festa di carnevale per i bambini; corso di alfabetizzazione per immigrati; corso di lingua araba; corso sul fisco; campagna "una bandiera per la Pace in ogni balcone" che abbiamo lanciato per primi a Roma e che ha avuto un esito positivo (oltre 1000 bandiere vendute); una serata riuscitissima sui diritti, patrocinata dalla Regione; ovviamente le due giornate di iniziative in occasione dell'inaugurazione della sede.

Un bilancio complessivamente positivo che va a merito di alcuni compagni e compagne che credono nell'innovazione politica ed organizzativa del partito e che si sono impegnati in questa esperienza.

 

A seguito dell'esperienza fatta, è opportuna una riflessione su alcuni problemi che attengono gli organismi di partito, le iniziative da programmare e le modalità di gestione.

Partito. - Il Centro dei Diritti e l'Associazione Culturale nascono sulla base di un progetto conseguente all'attuazione di una deliberazione assunta, nel marzo 2002, da parte del Comitato Politico in occasione dell'approvazione del bilancio.

Tale deliberazione, oltre a prevedere le modalità di versamento, da parte degli eletti nelle istituzioni o nominati negli Enti, indica la necessità di attivare supporti per queste compagne e compagni ed in particolare di promuovere iniziative per garantire il godimento ed il miglioramento delle prestazioni erogate dagli Enti locali.

Nell'ottobre del 2002, dopo la Festa Nazionale di Liberazione, nella prima riunione della direzione, mi fu affidato l'incarico di costituire un Centro dei Diritti.

Si è, quindi, proceduto ad elaborare un "progetto" di massima che ne prevedeva le finalità politiche, gli obiettivi, la struttura, le risorse, alcune modalità di gestione.

Il progetto è stato avviato ed è necessario verificarne la validità con gli organismi dirigenti.

L'associazione Articolo 3 ed il Centro dei Diritti sono una struttura del partito di carattere cittadini, anche se le modalità di gestione, le iniziative, sono diverse da quelle di un circolo o di una federazione. E' questo un punto che va chiarito una volta per tutte.

D'altra parte in questi mesi di attività dell'associazione si è reso evidente la possibilità di avvicinare le persone che non avevano rapporti con il partito, produrre iniziative culturali e politiche, attivare rapporti con altri: partiti, associazioni, ecc. L'attività del circolo Marisa Musu ne ha beneficiato e l'aumento degli iscritti, rispetto al 2002, ne è la prova.

Il Centro dei Diritti è stato ignorato dalla federazione del Prc. Non solo, qualche compagno lo ha considerato con fastidio: un soggetto concorrenziale, basandosi sulle solite insinuazioni, false informazioni, malignità, dette o non dette che da anni ormai avvelenano i rapporti tra compagni e compagne e che purtroppo non vengono stroncati. Le ripetute richieste di incontro con la federazione non hanno avuto un seguito. Nessun membro della segreteria si è informato su ciò che stava facendo l'associazione, né mi ha chiesto notizie. Nessuna iniziativa culturale e politica è stata promossa, nei locali, da parte della federazione o dai suoi dipartimenti.

In ogni caso il centro è attivo e sarà presente alla festa nazionale. Egualmente un chiarimento politico con la federazione ed una discussione seria negli organismi di partito è indispensabile. Se la federazione ritiene che l'esperienza debba continuare, che il progetto si debba sviluppare, vanno assunti alcuni orientamenti ed impegni e cioè far conoscere agli iscritti l'attività del centro, in particolare sul terreno dei diritti, dar vita alla struttura operativa per quanto attiene le prestazioni sociali e di sostengo di competenza dell'Ente locale e di supporto ai nostri eletti: il piano regolatore sociale può essere la base di iniziative e di lotte; verificare con i gruppi di lavoro della federazione quali iniziative possono essere attivate (alfabetizzazione immigrati, presentazione libri, corsi di formazione, conferenze, ecc.); spazio su ogni numero di Memo per far conoscere le iniziative del Centro dei Diritti; promuovere incontri fra compagni e compagne che hanno ruoli di direzione in associazioni, per verificare la possibilità di iniziative concentrate; individuare risorse, in primo luogo umane, da spendere per il successo di questa esperienza; verificare la possibilità di costituire altri centri a Roma.

 

La gestione. - Le persone vengono al Centro per un'informazione, uno specifico problema, per partecipare alle iniziative. Non v'è una presenza continuativa delle stesse persone e quindi il Centro non è un ritrovo o il ritrovo. Chi viene al Centro deve trovarsi a proprio agio ed essere coinvolto nelle iniziative. Entro lp'anno si deve: adesione formale dell'associazione Arci, la modifica dello Statuto, la trascrizione dei verbali del Consiglio di Amministrazione, la contabilità, la Siae, la nettezza urbana, la licenza del piccolo bar, l'acustica della sala ed alcuni materiali necessari per una efficace gestione.

Dobbiamo mettere in funzione la biblioteca definendone la tipologia, la gestione, la vendita dei libri.

Dobbiamo analizzare bene le modalità dello svolgimento dell'attività di gestione quotidiana, delle iniziative a carattere interno ed esterno. Si tratta di ragionare di aree di lavoro da affidare a compagni e compagne lasciando loro il massimo di autonomia. Va poi discusso se è utile o no costituire un comitato di gestione, la sua funzione e composizione, se conviene o no allargare il Consiglio di Amministrazione.

 

Tutela e diritti. - La tutela è il cuore, il futuro del Centro dei Diritti. Occorre una persona che se ne occupi e che dovrà conoscere, anche sommariamente, come si può accedere ad una prestazione ed in primo luogo a quelle di competenza dell'Ente locale. Vanno poi costituiti riferimenti specifici a cui indirizzare i "richiedenti" analogamente a quanto avviato con la convenzione legale, nei campi di inabilità, sanità, assistenza, previdenza, sostegno economico, ecc.

E' opportuno dotarsi di guide pratiche e di riferimenti normativi principali. Sarebbe utile memorizzare ogni richiesta (banca dati) per verificare la tipologia delle richieste e, su questa base, avviare vertenze, campagne, iniziative politiche. Far emergere le carenze della legislazione e della normativa e lotte per garantire, ampliare e qualificare i diritti.

Nel campo dei diritti c'è insufficienza di informazione e l'informazione è distorta: potremmo pensare ad una pubblicazione periodica.

Sarebbe importante, sempre nel campo dei diritti concordare iniziative ed informazioni con l'Ente locale e le sue strutture di servizio.

 

Attività sociale e culturale. - Bisogna stabilire un giorno a settimana in cui svolgere un'iniziativa promossa dall'Associazione (spettacolo musicale o teatrale, film documentario eventualmente con dibattito o concomitante la presentazione di libri).

Nel nome della politica "alta" non vanno scartate, ma sollecitate, attività collettive (teatro, cinema, sport, turismo) in relazione ad interessi di gruppi, in particolare di giovani e ragazze. L'esperienza del gruppo teatrale va proseguita.

 

Attività di altri e con altri. - Associazioni, comitati, gruppi, singoli possono proporre iniziative, in cogestione, autogestite anche in campo formativo, culturale, ricreativo, sociale e politico.

 

Attività politica e di promozione. - Inchiesta (scientifica) sul precariato nel mondo della distribuzione; inchiesta sulla conseguenza del "reddito" in relazione a servizi e prestazioni; puntare ad elaborare una proposta, coinvolgendo associazioni e comitati sul reddito, quale regolatore delle prestazioni, con l'obiettivo di limitare l'esclusione dei servizi e dell'assistenza di tante e tanti; corsi di alfabetizzazione per gli immigrati.

 

Programmi di attività. - E' opportuno che i programmi siano trimestrali anche per portarli più facilmente a conoscenza di molti cittadini. Entro metà settembre dovremmo definire il programma da realizzare negli ultimi mesi del 2003, che si potrebbe concludere con la festa di capodanno. Per il programma dobbiamo insieme cercare di individuare quelle iniziative che meglio rispondono ad esigenze culturali e sociali.

 

Programma informativo. - Per il rilancio e lo sviluppo dell'attività dell'associazione si rende necessario mettere a punto un sistema "informativo" e promuovere una campagna che investa in primo luogo gli iscritti e le iscritte e simpatizzanti del Prc, il mondo variegato della sinistra, dei delusi, degli indifferenti.

Concretamente i filoni operativi sono due:

  1. costruire un sistema che ci permetta di raggiungere "permanentemente" una vasta platea, a cominciare dai soci. Posta elettronica, telefono, posta normale: ad esempio a chi chiama l'associazione gli si deve comunicare gli appuntamenti più importanti da parte di chi risponde o con un sistema di registrazione. Va poi reso attivo il sito dell'associazione. Altro nodo da sciogliere sono i quotidiani e le radio e perché no le TV locali

  2. una campagna pesante fatta di locandine, di inserzioni, di comunicati stampa. Locandine nelle sedi dei partiti di centrosinistra, non solo in quelle del Prc, sedi sindacali, municipalità, cral aziendali, negozi. Distribuzione dei volantini , puntando inizialmente sui quartieri più popolari del I - II - III - IV - e XX Municipio. Distribuire materiale alla festa nazionale di Liberazione nello stand che l'associazione deve attrezzare al meglio: lo stand deve essere il nostro biglietto da visita.

 

Data documento: 
Lunedì, 25 Agosto 2003