2011 Articolo per Liberazione

LE LACRIME DEL MINISTRO DEL LAVORO FORNERO IN DIRETTA TV

I tagli annunciati in campo pensionistico si sono puntualmente trasformati in norma: lavoratori e lavoratrici in pensione più vecchi, se settant’anni vi sembrano pochi, e con assegni più bassi.

E non è finita dato che intendono colpire le pensioni di reversibilità che per il 70% sono fruite da donne.

Come abbiamo più volte denunciato il sistema pensionistico è pieno di iniquità, in primo luogo con i contributi dei lavoratori dipendenti e dei parasubordinati viene sanato ogni anno il deficit dei fondi degli artigiani, dei commercianti, dei coltivatori, dei dirigenti d’azienda e del clero per oltre 12 miliardi; gli avanzi di bilancio (l’Inps da anni è in attivo) confiscati dallo Stato.

Il Ministro del Lavoro prima di lacrimare ha messo in chiaro che le misure sulle pensioni sono propedeutiche alla Riforma del mercato del lavoro.
Il messaggio è chiaro, niente diritti acquisiti, niente certezze, niente protezioni di natura pubblica, ognuno pensi a se stesso.

Quando il Ministro ha annunciato la mancata rivalutazione delle pensioni lorde superiori a 950 euro al mese…..??????????????

Per rivalutare le pensioni sotto i 950 euro (equità) si preleverà l’1.5% sui capitali degli evasori rientrati con lo scudo fiscale.

A questo punto le lacrime…

Molti hanno pensato per i tagli alle pensioni,

ma il Ministro singhiozzava per gli evasori!

“Lacrime” che non leniscono la ferita inferta colpevolmente a milioni di anziani.

Perché tacerlo, la Ministra che è considerata un’esperta di pensioni, da anni si batte in tutte le sedi con scritti ed interventi per eliminare il sistema pensionistico pubblico e con i primi provvedimenti ha segnato più punti al suo obbiettivo.

Complessivamente le misure svelano che il Governo extraparlamentare Monti (regista Re Giorgio) è un governo di tecnocrati che operano per conto della finanza e delle imprese. Sconcerta l’acquiescenza del PD e preoccupa il ritardo nel proclamare da parte di CGIL – CISL – UIL dello sciopero generale.

 

                                                                                                                      Moretti Sante