Nota sulle Fosse Ardeatine

 

(senza data)

Il 23 marzo 1944 i gappisti romani attaccarono una colonna tedesca a via Rasella. I morti tedeschi furono 33. Dieci ostaggi per un tedesco morto!

Una reazione che ben conoscevano sovietici, francesi, jugoslavi. Una punizione gemella con la distruzione delle città e dei villaggi, Marzabotto, Varsavia e in modo particolare centinaia di città e villaggi sovietici.

Il massacro ebbe luogo il 24 marzo 1944. 335 (due in più) italiani prelevati dalle carceri romane (connivente il questore Caruso, poi fucilato) furono portati alle Ardeatine. Caddero partigiani, ebrei, operai, intellettuali, i migliori esponenti della Resistenza romana. Non tutti furono identificati. Vennero portati alle cave e si sparò su di essi, poi gli accessi fatti saltare.

A portare la notizia in città furono due contadini che dai campi vicini avevano visto ed udito. Il nome del colonnello tedesco era Kappler, lo stesso che nel ’43 chiese agli ebrei di Roma 650 chili d’oro per risparmiare questa comunità. Rilevato l’oro, il 16 ottobre del ’43 accerchiò il ghetto ebreo e deportò gli israeliti.

 

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