Corso sindacale Ariccia – settembre 1973 – appunti per l'intervento
(i puntini di sospensione sostituiscono le parole o i periodi illeggibili sul testo originale)
Quando parliamo di organizzazione parliamo di strumenti utili alla realizzazione di una politica.
Decisiva, oggi è la proposta della Cgil di uno sviluppo economico alternativo e in questo quadro l'impegno per il Mezzogiorno, i redditi bassi.
Valutare lo sviluppo del processo unitario, della f conquistati dal sindacato nel Paese.
Diversità tra agricoltura e industria: una diversità che è data da più elementi.
Vediamone alcuni:
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mercato del lavoro difficile, instabile, fluttuante
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situazione economica, di sviluppo delle aziende e delle tecniche molto diversificato (fatti di modernità, estrema arretratezza – 500.000 datori di lavoro – 60% contadini. Profitti e rendita)
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categoria invecchiata
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categoria che si confronta con realtà diverse nelle diverse zone del Paese
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bisogni: sotto salario, donne, salari, qualifiche, diritti, libertà
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previdenza (domande)
Scissione sindacale è stata dolorosa: vendetta dei padroni, anni duri di lotte, aspre polemiche, estrema politicizzazione. Ma siamo andati avanti conquistando diritti.
Due problemi:
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l'insieme di questi poteri, di questi diritti, come li facciamo vivere?
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Come ci impegniamo per dare dignità alla categoria? Vanno coperti i minimi bisogni, anche di assistenza.
Questione della partecipazione: come facciamo? Responsabilizzare il sindacato dei lavoratori e non per i lavoratori. Questo significa che gli strumenti del potere (delegati, membri di commissione) non sono la mano del sindacato, ma devono avere una loro forza e autonomia, anche nei confronti del sindacato...
Oggi, a differenza del passato, come diamo continuità e credibilità alla battaglia per lo sviluppo? Una struttura permanente cui partecipano tutte le forze dei lavoratori, che superi l'azienda, la fabbrica (senza nulla rinunciare nell'azienda e nella fabbrica)? Chi la la guida? Chi la articola? Chi gestisce le vittorie? ...